Racconto breve

Colloquio de lavoro

di Antonio Agrestini

Li teniamo liberi, non sopporto le catene.»

«Ah... maremmani. Ma sò tranquilli?»

«Sì, certamente! Non hanno mai morso nessuno.»

«Ah beh, allora... sò come Rocco quindi.»

«Sì, esatto, stavo per dirglielo io! tranquilli proprio come Rocco.»

«Ecco, appunto.»

Rocco s'era messo a giocà co' 'na palletta, 'a tirava verso er muro, ringhiava e 'a ripijava.

«Senta, tornando al curriculum vedo che pure con il computer se la cava bene. Che ne dice di iniziare un periodo di prova lunedì prossimo?»

«Ma certo! Sarebbe perfetto. Ho già dato 'e dimissioni tre settimane fa, quindi sarò libero. Va bene.»

Rocco s'è avvicinato de novo, stavorta ha depositato 'a palletta davanti ai piedi mii.

«Ah, vede? Rocco prova simpatia per lei, vuole invitarla a giocare.»
Ho dato 'n carcio a'a palletta e j'ho detto: «Vai bello, pija 'a palletta, va'.»

Er Chioma s'è messo 'a ride, ha detto: «Perdoni la mia battuta un po' sciocca, ah ah ah! Immagino che il comportamento esuberante di Rocco è il motivo per cui ha evitato di inchinarsi.»

«No, se figuri. Nun è tanto Rocco, è che nun me vorrei trovà 'mpreparato coi maremmani.»

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