Malle, innanzi tutto, opera una trasposizione geografica: la vicenda, non più ambientata in Italia ma in una caotica San Francisco, è popolata da personaggi emarginati, rappresentati con sfumature tragicomiche. Notiamo che Crackers non è meno “pungente” de I soliti ignoti. I personaggi sono diversi per un'imprescindibile esigenza di produzione e, potremmo dire, di target; nonostante tutto queste figure americanizzate si dimostrano perfettamente simmetriche a quelle del film di Monicelli. Malle mette in campo tutta una serie di personaggi che rappresentano criticamente la società americana: ognuno di essi, a suo modo, incarna problemi importanti della società multietnica a cui appartiene. C'è un nero con una bambina piccola, abbandonato dalla sua donna; un disoccupato; un ladro messicano senza permesso di soggiorno che teme costantemente di essere scoperto dalla polizia. C'è un affamato cronico, il quale raccatta qua e là briciole di crackers e avanzi vari, e infine un adolescente quasi punk che amoreggia con la sorella del messicano. Il titolo del film non va ricollegato semplicemente ai crackers raccolti dall'affamato cronico, ma è un gioco di parole: «scassinare una cassaforte si dice “to crack a safe”, per cui gli scassinatori sono dei “Crackers”» (10). Infatti il fulcro del film è costituito, anche nella versione americana, dal tentativo degli scassinatori di compiere un furto. Naturalmente il colpo, messo a punto con minuziosità, è destinato a fallire.
I disoccupati e gli affamati di Malle non sono dunque molto diversi da quelli di Monicelli, se non di nazionalità. Malle non addolcisce affatto il contenuto intrinseco della vicenda narrata, e possiamo confermare che le distanze prese dal film italiano sono esclusivamente di ordine geografico. I personaggi di Monicelli, pur essendo filtrati da un evidente make-up, riescono a integrarsi compiutamente nel tessuto sociale in cui li inserisce Louis Malle.




