Racconto breve

Manca l'acqua

di Antonio Agrestini

Se sei stato tu, vedi di risolvere presto.»

«Francesca, perché devi sempre essere aggressiva con me? Si può sapere? Che c'è, ti manca l'acqua? Ti senti disidratata? Ti senti morire, eh? Dimmi, come ci si sente quando ti manca qualcosa di indispensabile, eh? È terribile, vero? Ieri non la pensavi così, vero?»

Francesca ha riagganciato. Sono rimasto a guardare il soffitto. Ho seguito l'agonia di una falena imprigionata nella plafoniera, il gioco di un'ombra ronzante. Ho spento la luce e la tivù. La falena ha ripreso a volare nella penombra della stanza, il suo ronzio si è spento dietro la tenda. Il telefono ha squillato di nuovo, era ancora Francesca: «Volevo solo dirti che ho dovuto lavare la faccia di nostra figlia con una bottiglia di acqua minerale prima di portarla a scuola. Non stai facendo un dispetto solo a me. Renditene conto.»

«Quando potrò rivederla?»

Francesca ha riagganciato.

 

Verso mezzogiorno ho raggiunto i palazzi del litorale, ho parcheggiato il furgone vicino al tombino, ho scaricato la cassetta degli attrezzi. Un piccolo gruppo di curiosi mi ha circondato. I più anziani facevano domande: «Cosa è successo? Perché manca l'acqua? È un guasto grave?»

«Ora vediamo di che si tratta» ho detto.

«Ieri notte è venuto qualcuno qui, l'ho visto con i miei occhi» ha detto uno di loro, «ha fatto qualcosa nel tombino e poi è scappato via!»

Ho provato a girare la chiavarda, ma era dura, proprio come quando avevo tentato di chiuderla. Un tipo grosso mi ha suggerito di ficcare il manico del pappagallo nella foratura della maniglia e di fare leva con quello. Non ce la facevo nemmeno così, ma due del gruppo si sono avvicinati con l'intento di darmi una mano: «Il regolamento non lo ammette!» ho detto.

«Al diavolo il regolamento! È da ieri che devo fare una doccia!» ha detto quello più grosso. La forza di tutte quelle braccia ha sbloccato la chiavarda. L'acqua ha ripreso a fluire.

«Qual era il guasto?»

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Questa è una storia di fantasia
In attesa del tuo commento, cosa avrebbero detto loro?
Italo Svevo
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Mi ha ricordato qualcosa che stavo per dire in analisi.
Oscar Wilde
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Troppo sincero per essere alla moda. E troppo breve per essere noioso.
Jorge Luis Borges
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Questo racconto è un altro racconto che sogna di essere se stesso.
James Joyce
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Letto. Riletto. Confuso. Bene.
Charles Baudelaire
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Gradevole, ma manca il marciume.