Il remake cinematografico

Il remake nel cinema europeo

di Antonio Agrestini

Proprio per l'accuratezza con cui Herzog rielabora il materiale origiale, qualcuno afferma che «Nosferatu è un documentario di finzione» (6). Del resto il significato del film sta tutto «nell'interesse culturale della sua bellezza»:

una bellezza che non possiamo capire se non in riferimento al discorso che essa stessa propone su di sé, in quanto riferimento ad un testo precedente e in quanto rifacimento, scelta, interpretazione di quel testo. […]

In questo senso, Nosferatu, Principe della notte è anche un film nostalgico. Non è però un' “operazione” nostalgica o “reazionaria”, perché, nel ripercorrere la strada, Herzog la ricostruisce con nuovi materiali (7).

Questo spiega perché il film di Herzog è considerato l'unico vero remake del Nosferatu originale. Possiamo comprenderne i motivi anche grazie ad un interessante saggio di Lloyd Michaels, che mette in luce aspetti importanti del confronto tra le due pellicole (8).

Il primo elemento che accomuna i due film è costituito dal modo in cui i due registi rappresentano il conte, vale a dire come l'incarnazione di un complesso psichico, piuttosto che come il simbolo del male, almeno nel significato che è espresso nell'originale racconto di Stocker.

Il secondo elemento che Murnau ed Herzog condividono è l'entità puramente cinematografica del personaggio: Nosferatu compare spesso come ombra proiettata sul muro, e per questo rappresenta metaforicamente il cinema stesso. La modernità delle due pellicole deriva dunque da una certa auto-riflessività, che non è per niente riscontrabile in altre versioni dei film su Dracula.

In entrambi i film è fondamentale il contributo degli attori protagonisti. Schreck e Kinski riescono a infondere un senso di inafferrabilità: sviluppano una drammaturgia dell'assenza e, nonostante questo, riescono a comunicare quel senso di entropia che li domina, e che da loro si espande.

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Jorge Luis Borges
Jorge Luis Borges
Questo racconto è un altro racconto che sogna di essere se stesso.
Italo Svevo
Italo Svevo
Mi ha ricordato qualcosa che stavo per dire in analisi.
James Joyce
James Joyce
Letto. Riletto. Confuso. Bene.
Oscar Wilde
Oscar Wilde
Troppo sincero per essere alla moda. E troppo breve per essere noioso.
Edgar Allan Poe
Edgar Allan Poe
Un finale troppo sobrio. Avrei aggiunto un cadavere.