In questo caso il dato storico assume un valore definibile come “certificazione del reale”. C’è un folto pubblico, (male)educato dalla TV, fortemente attratto dalle cosiddette storie vere, impreparato sul concetto estremamente labile di realtà cinematografica. Di vero non c’è poi nulla, a parte il fatto che il Titanic affondò nei modi più o meno noti. Ma, appunto, la vicenda storica è solo uno sfondo, un palcoscenico, su cui si svolgono (e si svolgeranno) gli intrecci sentimentali dei personaggi più diversi. Storie nate da piccoli indizi col sapore di vero, da improbabili diari o fotografie rimaste a galla dopo la tragedia. Più che di soggetto, in questo caso, si potrebbe parlare di contenitore, di scenografia funzionale, di soggetto-cornice.
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