Racconto breve

I morti

di Antonio Agrestini

È lì da un mesetto. Abuso della credulità popolare, truffa e non so che altro, queste sono le accuse. Marco ha detto: «Roba da matti. Non mi hanno voluto credere. Nessuno credeva che accanto al giudice ci fosse John Lennon. Camminava nervosamente avanti e indietro sotto la scritta "La legge è uguale per tutti" e fischiettava una canzone.»

«E loro cosa hanno detto?» «Hanno detto: "la finisca con questa sceneggiata! Non peggiori la sua situazione!". E poi c'erano tanti testimoni, tanti ai quali avevo rivelato quale morto avevano accanto. Dicevano che non c'era nessun morto e che ho abusato della loro buona fede per ricavarne denaro.»

Ho scosso la testa, se avessi potuto gli avrei stretto le mani tra le mie, gli ho detto: «Il denaro è niente rispetto a quello che ci dai, caro Marco. Certe persone non riescono a capire.»

«Parole sacrosante. Però tu non hai mai voluto pagare per sapere chi è il tuo morto...» ha detto a denti stretti, quasi volesse strapparmi l'orecchio con un morso.

«Sto mettendo i soldi da parte» ho detto prima di congedarmi. «Mi diresti almeno l'iniziale del mio morto?»

Siamo tornati a trovare Marco in prigione, sempre uno alla volta, è lì da otto mesi. Quasi ho faticato a riconoscerlo, aveva la barba trasandata, gli occhi lucidi, ha detto: «Non mi faranno più uscire da qui. Butteranno via la chiave. Ma è colpa mia, me la sono cercata. Ora posso dirti la verità: non c'è nessun morto accanto a te, è tutta una menzogna.»

«Dài Marco, ora non buttarti giù così. Non dire cavolate. Mi hai anche detto l'iniziale del mio morto! Stammi a sentire, ho quasi tutti i soldi che servono. Non vedo l'ora di sapere chi è il mio morto!» «Credimi, non c'è nessun morto accanto a te.»

«Non è possibile,» ho detto, «appena tornerai libero vedrai che sarà tutto come prima.»

Siamo andati a trovare Marco in prigione, sempre uno alla volta, tranne Sara che non crede più di avere l'attore morto accanto a sé, dice che non la beve e testimonierà in tribunale.

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Questa è una storia di fantasia
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Italo Svevo
Italo Svevo
Mi ha ricordato qualcosa che stavo per dire in analisi.
Edgar Allan Poe
Edgar Allan Poe
Un finale troppo sobrio. Avrei aggiunto un cadavere.
Jorge Luis Borges
Jorge Luis Borges
Questo racconto è un altro racconto che sogna di essere se stesso.
Charles Baudelaire
Charles Baudelaire
Gradevole, ma manca il marciume.
James Joyce
James Joyce
Letto. Riletto. Confuso. Bene.