Il remake cinematografico

Il remake nel cinema europeo

di Antonio Agrestini

«Il Dracula della Hammer Films non è troppo infedele all'originale di Stocker», e ne ripercorre infatti le linee principali, «ma è lontano le mille miglia del suo modello cinematografico»:

La reticenza vittoriana del libro e del primo film cede il posto alla brutale franchezza degli anni '50, e sadici primi piani in technicolor ingigantiscono ogni goccia dei fiumi di sangue che sgorgano dallo schermo. In compenso, l'ambientazione è accurata, ed i costumi sono piacevoli. Anche l'uso della fotografia a colori si può considerare un progresso, per quanto i puristi del genere non abbiano mancato di fare le loro obiezioni. In realtà, il film dell'orrore, prima dell'avvento della Hammer, s'era attenuto al più rigoroso bianco e nero, anche se le prime copie di Frankenstein erano state stampate in un verdiccio cupo («il colore della paura» secondo la pubblicità dello studio) e se Il mistero del museo delle cere era stato realizzato, nel 1933, con un primitivo processo cromatico a due toni. Prescindendo da queste eccezioni, ci voleva la Hammer per introdurre il multicromatismo (19).

In Herzog non esiste la minima traccia di influenze attribuibili alla produzione della Hammer Films. Neppure l'uso del colore è modellato sugli esempi inglesi, dato che in Nosferatu, Principe della notte, «il colore marcisce» (20), avvolto in luci caravaggesche.

A cogliere i frutti della Hammer Films, nel 1967, è invece il regista polacco Roman Polanski che, benché già pratico di horror, decide di realizzare una leggera parodia di Dracula, che vale un po’ come generale scimmiottatura di un certo horror di bassa lega.

In Per favore non mordermi sul collo ho cercato soprattutto di imitare i film inglesi della Hammer, ma in una maniera più elegante e composta, come le illustrazioni delle favole; ho stilizzato uno stile, se così si può dire.

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Edgar Allan Poe
Edgar Allan Poe
Un finale troppo sobrio. Avrei aggiunto un cadavere.
Oscar Wilde
Oscar Wilde
Troppo sincero per essere alla moda. E troppo breve per essere noioso.
Charles Baudelaire
Charles Baudelaire
Gradevole, ma manca il marciume.
Italo Svevo
Italo Svevo
Mi ha ricordato qualcosa che stavo per dire in analisi.
James Joyce
James Joyce
Letto. Riletto. Confuso. Bene.