Il remake cinematografico

Il remake nel cinema europeo

di Antonio Agrestini

In fondo, questi film sono talmente stupidi che non si arriva mai a ricordarne la trama: si ricordano alcune scene, Peter Cushing, Dracula… ma non ci si ricorda la storia in tutti i dettagli. Non sarei capace di raccontarne uno completamente neanche se mi si minacciasse di morte. Mi si confondono talmente tutti in testa… E li ho visti quasi tutti (21).

Polanski conferma ciò che dicevamo, nel primo capitolo, sulla tendenza dei film dell'orrore a riprendere il personaggio – incarnazione di conflitti e di ansie sociali – piuttosto che la trama (cfr. 1.1.4, pp. 57 - 58).

Questo succede anche se il remake è una parodia, che diventa dunque caricatura del personaggio più che della storia. Polanski ammette molto candidamente di non aver mai letto il romanzo di Stocker, ma si giustifica dicendo di aver visto una grande quantità di film sui vampiri.

In questo modo anticipiamo l'analisi che approfondiremo nel capitolo successivo, in cui metteremo in luce la coazione di molti registi europei – e soprattutto italiani – a realizzare parodie come unica espressione di remake. A confermare tutto ciò interviene la triste esistenza di un film italiano che Augusto Caminito realizza nel 1988. Il produttore Caminito si trasferisce occasionalmente «dietro la macchina da presa, per la prima volta, dopo la defezione del regista» a causa di una lite con il protagonista. «E' un film volutamente “non serio”, tra effetti ed effettacci, qualche impaccio narrativo non sempre risolto, cui un pubblico dal palato non troppo fine potrà anche dare consensi» (22). Fin qui non vi è nulla di sconvolgente, ma quando la cinepresa cattura il primo piano del vampiro allora il cinefilo potrebbe avvertire un colpo duro. L'attore che interpreta Nosferatu è Klaus Kinski, di dieci anni più vecchio rispetto al film di Herzog, ma truccato nello stesso identico modo.

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Italo Svevo
Italo Svevo
Mi ha ricordato qualcosa che stavo per dire in analisi.
Oscar Wilde
Oscar Wilde
Troppo sincero per essere alla moda. E troppo breve per essere noioso.
Charles Baudelaire
Charles Baudelaire
Gradevole, ma manca il marciume.
Jorge Luis Borges
Jorge Luis Borges
Questo racconto è un altro racconto che sogna di essere se stesso.
James Joyce
James Joyce
Letto. Riletto. Confuso. Bene.