Il remake cinematografico

La stratificazione del soggetto nel cinema americano

di Antonio Agrestini

Tuttavia la lettura demitizzante di John Sturges non svanisce nel nulla, anzi viene ereditata ed accentuata da un altro regista: Frank Perry, il quale nel 1971 realizza il terzo remake di Sfida infernale, il cui titolo, come a voler sottolineare un ennesimo spostamento del punto di vista, è Doc.

L’intento demitizzante si fa subito evidente: «le prime immagini danno il senso di quella Babele e porto di mare che doveva essere una qualsiasi città di frontiera, le strade perennemente mare di fango in inverno e inferno di polvere in estate» (28).

Ma la vera chiave di volta di tutto il film è nel finale, che viene ripulito da tutti i precedenti eccessi.

Una sparatoria breve, secca, i corpi che si afflosciano come le vacche al mattatoio e, nell’aria, il sapore non d’una sfida ma di una esecuzione. Non l’eccitante battaglia di Ford o di Sturges, l’acro sentore della giustizia che trionfa, bensì, meno eroicamente, la legge del più forte in uno scontro tra gente di «mezza tacca» (29)

Il western è giunto ad un profondo cambiamento, o più precisamente ad una crisi che finirà per estinguerlo. Ormai non è più necessario essere un John Ford, che orgogliosamente dichiara: «Mi chiamo John Ford e faccio western»; ora ogni regista sembra aver conquistato il diritto di inserirsi nel genere e lasciare la propria traccia.

Anche se il campo western si avverte subito che non è il campo di Perry, per una certa lentezza e discontinuità narrative, pure l’intento polemico e demistificante è raggiunto. […] Non esistono gli eroi, sostiene Perry, il mondo è fatto di gente comune che si arrangia come può, scatenando, con la sua vanità, situazioni nelle quali, volente o nolente, resta presa al laccio: per uscire o si sacrifica o sacrifica (30).

I film nati dalla sparatoria all’O.K.

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James Joyce
James Joyce
Letto. Riletto. Confuso. Bene.
Charles Baudelaire
Charles Baudelaire
Gradevole, ma manca il marciume.
Jorge Luis Borges
Jorge Luis Borges
Questo racconto è un altro racconto che sogna di essere se stesso.
Edgar Allan Poe
Edgar Allan Poe
Un finale troppo sobrio. Avrei aggiunto un cadavere.
Marcel Proust
Marcel Proust
Mi ha ricordato qualcosa. Ma non so cosa. O quando.