Il remake cinematografico

La stratificazione del soggetto nel cinema americano

di Antonio Agrestini

In tal modo, gli sceneggiatori evitano di rivolgere un’accusa troppo diretta alla società, ma nello stesso tempo la rinforzano, poiché i personaggi appaiono nettamente come vittime e guadagnano tutta la simpatia dello spettatore (46).

Ma la versione più raffinata e commovente è di sicuro La sanguinaria (Gun Crazy, 1950) di Joseph H. Lewis, con Peggy Cummins e John Dall.

Lewis realizza un vero e proprio saggio sull’innocenza, sottolineando magistralmente la purezza d’animo del protagonista; e lo fa con un lungo preambolo sull’infanzia e l’adolescenza di Bart (John Dall). Con il processo al protagonista minorenne, Lewis espone la particolare psiche di Bart, che ha una passione viscerale per le armi, e che però non mostra mai intenzioni omicide. L’infallibile precisione nella mira sembra corrispondere alla sua rettitudine morale. Eppure è proprio la sua passione per le armi a farlo costantemente scivolare nell’errore: dal furto di una pistola dalla vetrina di un’armeria, all’amore per Annie Laurie, generato proprio dalla sua ammirazione per la pistolera conosciuta nel baraccone di una fiera. Il tutto si condensa magistralmente, per mano di Lewis, nel flashback in cui Bart-bambino spara ad un pulcino con un fucile ad aria compressa, disperandone subito dopo; sequenza simmetrica a quella in cui Bart-adulto ferisce a morte un poliziotto durante una fuga. L’innocenza di Bart si contrappone per tutto il film alla falsità quasi diabolica di Annie Laurie, che conduce se stessa e il marito verso una tragica morte. Forse il film più fedele alla realtà storica è The Bonnie Parker Story, realizzato nel 1953 da William Witney, che si avvale della brillante interpretazione di Doroty Provine, in grado di riferire un carattere secondo alcuni molto fedele a quello della criminale realmente esistita, ma il film non si allontana ancora da una versione «di consumo» della vicenda.

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Oscar Wilde
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Troppo sincero per essere alla moda. E troppo breve per essere noioso.
James Joyce
James Joyce
Letto. Riletto. Confuso. Bene.
Jorge Luis Borges
Jorge Luis Borges
Questo racconto è un altro racconto che sogna di essere se stesso.
Italo Svevo
Italo Svevo
Mi ha ricordato qualcosa che stavo per dire in analisi.
Marcel Proust
Marcel Proust
Mi ha ricordato qualcosa. Ma non so cosa. O quando.