Il remake cinematografico

La stratificazione del soggetto nel cinema americano

di Antonio Agrestini

1.1.3 Il mago del musical.

Altro genere autoctono del cinema americano, e prerogativa quasi esclusiva della MGM, è il musical, che nasce ovviamente insieme alla scoperta del sonoro e che si snoda nel tempo attraverso varianti costituite dal film musicale e dalla rock-opera (54). Ma il musical a cui qui ci riferiamo è quello definibile come “classico”. I primi film di questo filone si limitano a trasportare sul grande schermo un semplice montaggio di numeri musicali da rivista. Mentre accenni di trama sono riscontrabili nei cosiddetti musical “dietro le quinte”, in cui il pretesto narrativo è praticamente sempre lo stesso.

Il musical “dietro le quinte” fu reso tipico da una serie di film della Warner Bros. coreografati da Busby Berkeley. Quarantaduesima strada (42nd Street, di Lloyd Bacon, 1933) fissò molte convenzioni del genere: una ingenua corista diventa improvvisamente una star quando la solista si infortuna alla vigilia della prima di un grande spettacolo a Broadway. Il regista la incoraggia […] Naturalmente la ragazza diventa davvero una star e lo spettacolo sul palcoscenico include alcune delle complesse coreografie di Berkeley, realizzate montando la cinepresa su una piattaforma sospesa in cima a un braccio meccanico (55).

Un genere insolito, se vogliamo, dove i piedi di Fred Astaire e Ginger Rogers guadagnano più primi piani dei loro volti, dove le trame hanno sempre un ruolo di sudditanza rispetto alle esigenze spettacolari, dove le coreografie regolano perfino i movimenti della macchina da presa, per dare vita a balli e balletti che non potrebbero mai esistere allo stesso modo fuori dalla celluloide. I soggetti scritti appositamente per il musical, salvo rare eccezioni (56), hanno sempre una struttura piuttosto lineare, semplice, adatta a non impantanarsi in quelle continue sospensioni attuate dalle performance dei ballerini-attori. Ma cosa succede quando il musical si appropria di un soggetto già sviluppato in altri contesti?

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James Joyce
James Joyce
Letto. Riletto. Confuso. Bene.
Italo Svevo
Italo Svevo
Mi ha ricordato qualcosa che stavo per dire in analisi.
Edgar Allan Poe
Edgar Allan Poe
Un finale troppo sobrio. Avrei aggiunto un cadavere.
Marcel Proust
Marcel Proust
Mi ha ricordato qualcosa. Ma non so cosa. O quando.
Jorge Luis Borges
Jorge Luis Borges
Questo racconto è un altro racconto che sogna di essere se stesso.