Il remake cinematografico

La stratificazione del soggetto nel cinema americano

di Antonio Agrestini

Ma a qualcuno non piace questa rilettura, e le prime accuse rivolte al film di Kaufman riguardano proprio l’assenza dei contenuti socio-politici che sono invece ben evidenti nel film precedente. Così si difende il regista:

Cosa voleva dire l’originale? Era anti-comunista? Era anti-anti-comunista? Non saprei rispondere. […] Naturalmente queste implicazioni politiche non possono essere applicate al nostro film… Io sento che la paranoia o la paura sono cose davvero importanti. Non credo che questo film sarebbe stato degno di un remake durante la guerra del Vietnam, perché a quei tempi c’era una forte consapevolezza di dove fossimo. Le paure chinano la testa a tutti – soprattutto ai giovani – portando un senso di mortalità… Credo che in questi ultimi anni abbiamo perso il senso della mortalità. […] Mi sembra… che questo sia un periodo perfetto per rilanciare il messaggio di Body Snatchers… Noi stavamo tutti dormendo durante gli anni Cinquanta […] Forse ci svegliammo un po’ durante gli anni Sessanta, ma ora siamo tornati a dormire (70).

Le parole di Kaufman ci ricordano che un soggetto cinematografico non esaurisce le proprie potenzialità nella sola versione originale, ma può rivivere a distanza di anni rivelandosi ancora efficace, pur sotto una diversa prospettiva. Ciò può essere confermato dalla scoperta che la storia degli ultracorpi è forse addirittura precedente al racconto di Jack Finney. Alcuni racconti di Philip K. Dick (1928-1982), e precisamente Human Is (1952), Impostor (1953), The Father-Thing (1953), possono essere letti come primogeniture degli ultracorpi. Ma addirittura il Re Lear shakespeariano ci pone di fronte ad un padre ed i propri figli che non si riconoscono più vicendevolmente: «bisogna tener conto che Shakespeare, senza dircelo, deve aver ipotizzato l’arrivo di un qualche ultracorpo (“Our darkest pourpose”)» (71).

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Marcel Proust
Marcel Proust
Mi ha ricordato qualcosa. Ma non so cosa. O quando.
James Joyce
James Joyce
Letto. Riletto. Confuso. Bene.
Italo Svevo
Italo Svevo
Mi ha ricordato qualcosa che stavo per dire in analisi.
Edgar Allan Poe
Edgar Allan Poe
Un finale troppo sobrio. Avrei aggiunto un cadavere.
Jorge Luis Borges
Jorge Luis Borges
Questo racconto è un altro racconto che sogna di essere se stesso.