Il remake cinematografico

La stratificazione del soggetto nel cinema americano

di Antonio Agrestini

La messa in scena non è mai meno importante della storia che viene raccontata, anzi il decòr ha un valore semantico in grado di comunicare nozioni fondamentali della psiche dei personaggi, dei conflitti che insorgono tra questi, o più semplicemente contribuisce ad amplificare gli stati d’animo dello spettatore.

[Solitamente] tra sceneggiatura e film c’è, da una parte, una grande autonomia del film nei confronti della sceneggiatura (penso sempre a quanto il girato e il montaggio portino il marchio del regista); dall’altra parte, c’è una grande sudditanza, appunto, della sceneggiatura nei confronti del film. Viceversa, in teatro, c’è – molto più spesso – un grande vincolo della «messa in scena» nei confronti del testo teatrale, mentre c’è una notevole autonomia del testo nei confronti di una sua rappresentazione (88).

In questo senso il melodramma denota una somiglianza tra cinema e teatro. Il testo, inteso in senso lato, viene scelto soprattutto per le sue strutture forti, di sicuro successo, e quel che conta è invece la scenografia, la presenza di grandi stars, la musica extradiegetica, che sottolinea vistosamente i momenti più drammatici del film. Il plot, dunque, è semplicemente uno scheletro riutilizzabile, in grado di reggere con una sicurezza già collaudata i fasti della messa in scena. In qualche modo il melodramma ha bisogno proprio del già visto, e preferisce arricchire, infarcire il testo piuttosto che variarlo. Lo spettatore del melodramma cinematografico si pone nello stesso stato d’animo dello spettatore teatrale: «pur conoscendo piuttosto bene il testo», ogni volta ha l’impressione «di assistere ad uno spettacolo nuovo, originale, pieno di sorprese», e non pensa mai a un remake, «almeno nel senso meno nobile che in Italia siamo abituati ad assegnare a questa parola» (89). Ma tutto questo è possibile perché tutto sommato le trame sono estremamente semplici, elementari, proprio come quelle del musical (cfr.

  • Indice:
  • condividi:
In attesa del tuo commento, cosa avrebbero detto loro?
Italo Svevo
Italo Svevo
Mi ha ricordato qualcosa che stavo per dire in analisi.
James Joyce
James Joyce
Letto. Riletto. Confuso. Bene.
Charles Baudelaire
Charles Baudelaire
Gradevole, ma manca il marciume.
Jorge Luis Borges
Jorge Luis Borges
Questo racconto è un altro racconto che sogna di essere se stesso.
Marcel Proust
Marcel Proust
Mi ha ricordato qualcosa. Ma non so cosa. O quando.