Il remake cinematografico

La stratificazione del soggetto nel cinema americano

di Antonio Agrestini

1.1.6 Il remake e la commedia

A voler considerare tutti gli aggettivi che di solito la commedia si porta dietro, come “sofisticated, screwball, slapstick”, rischieremmo di divagare in considerazioni che meriterebbero ben altro spazio. Piuttosto, limitandoci a definire la commedia come quel filone caratterizzato da intrecci di equivoci e contrattempi, obbligatoriamente segnato dall’happy-end, riveliamo subito la difficoltà di individuare, come già fatto con gli altri generi, un gruppo di remakes esemplare, che sia cioè in grado di rispecchiare l’evoluzione del genere che stiamo esaminando.

La commedia si snoda attraverso due modelli principali. Il primo si regge sulle peripezie di un personaggio “inetto”, che non riesce mai a stare al passo con i propri tempi, con la propria realtà sociale, e parliamo dunque di quei personaggi che vanno dalle caricature comiche di Charlie Chaplin o di Buster Keaton fino a quelle autobiografiche di Woody Allen.

Il secondo modello di commedia, che poi avrebbe guadagnato l’aggettivo di “screwball”, si basa invece sulla contrapposizione fra uomo e donna. «Per la maggior parte questi film consistono in particolari descrizioni del confronto fra un uomo e una donna, dove le difese del primo vengono spesso messe a nudo e ridicolizzate» (93). Tutto questo comporta un forte legame con la società, con i suoi vizi, le sue storture, ecc.

Una delle più riuscite screwball comedy è Susanna (Bringing Up Baby, 1938) di Howard Hawks, che brilla delle scatenate interpretazioni di Cary Grant e Katharine Hepburn. È la storia di uno scienziato da anni alle prese con la ricostruzione di un dinosauro e che, nel ricercare i fondi per la sua impresa, incappa in una folle ereditiera la quale, coinvolgendolo in un frenetico groviglio di gags e inseguimenti, finisce per distruggere proprio il dinosauro cui lo scienziato tiene tanto.

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In attesa del tuo commento, cosa avrebbero detto loro?
Charles Baudelaire
Charles Baudelaire
Gradevole, ma manca il marciume.
Jorge Luis Borges
Jorge Luis Borges
Questo racconto è un altro racconto che sogna di essere se stesso.
Marcel Proust
Marcel Proust
Mi ha ricordato qualcosa. Ma non so cosa. O quando.
Edgar Allan Poe
Edgar Allan Poe
Un finale troppo sobrio. Avrei aggiunto un cadavere.
Oscar Wilde
Oscar Wilde
Troppo sincero per essere alla moda. E troppo breve per essere noioso.